Voci dal nord

Capitolo 12 – Folk House, sbornie e alluvioni

«“Un giorno” rispose Joe pieno di rabbia “la gente come me si solleverà e vi rovescerà, e sarà la fine della tirannia delle macchine omeostatiche. Torneranno i giorni dei valori, della compassione e del semplice calore umano, e quando questo accadrà qualcuno come me che ne ha passate di tutti i colori e che ha […]

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Capitolo 11 – Un sorriso per la stampa

«[…] non è in questi luoghi sovrappopolati, dove si incrociano, ignorandosi, migliaia di itinerari individuali, che sussiste oggi qualcosa del fascino incerto dei terreni incolti, delle sodaglie e degli scali, dei marciapiedi di stazione e delle sale d’attesa dove i passi si perdono, di tutti i luoghi dell’incontro fortuito dove si può provare fuggevolmente la […]

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Capitolo 10 – Woodstocknen

«C’è qualcosa di sublime in queste prove tecniche sull’orlo del grande salto. Si butta via una maglietta inutile, si compra un coltellino e magari due matite nuove […], si puliscono a specchio vecchie scarpe e si rinuncia a un insopportabile armamentario di certezze, senza affaticarsi troppo a immaginare quello che verrà. Inutile prepararsi, tanto poi […]

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Capitolo 9 – Un tuffo nello ‘scadente’ passato sovietico

«Lo sfascio si vede sempre dalle periferie degli imperi». (Paolo Rumiz, Trans Europa Express) 8 luglio 2013 Russia Ore 7.40 Solito pullmanDestinazione Sconosciuta Ci hanno detto che stiamo andando ad un’altra cittadina russa, ma non ricordo proprio il nome. Cantano. Ancora cantano. Il pullman è fermo, in attesa di salpare dallo spiazzo dinnanzi l’hotel, e […]

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Capitolo 6 – Totò e Peppino in Russia

«Anummenpaia il reverendo Huuksonnen aveva notato che con l’arrivo dell’autunno l’appetito di Satanasso era cresciuto notevolmente. Era capace di inghiottire con un colpo solo anche due chili di wurstel economici e dopo solo poche ore era capace di reclamare di nuovo da mangiare». (Arto Paasilinna, Il migliore amico dell’orso) 6 luglio 2013 Pullman per la […]

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Capitolo 4 – Quel bagno nel lago di Khumo

«[…] mi fecero pensare che un anno di viaggi così era forse una follia, ma mi bastò scendere dal treno, aprire i polmoni a quell’aria pungente e piena di promesse che è quella dell’alba, per risentirmi ispirato. Ero a Yala! Quante altre volte nella vita ci sarei arrivato? Mi venne in mente Chang Choub e […]