La prima alba a Termini
Pezzi di carta in tasca
Si accumulano, i primi tasselli del viaggio.
Uno scontrino, un biglietto del tram
Una storia che si fa dal prologo
Ingranaggio dopo ingranaggio
Treni fermi
Buio sui binari
Serrande semichiuse
Il treno accumula ritardo.
Numeri sul tabellone, occhi fissi
Fino ad entrare in uno stato alterato
Di coscienza, o di materia.
Il quadrante scorre, il tuo viaggio è iniziato
Senza di te, perché tu
Sei ancora qui, un’ombra nera
Zonder gezicht.
Le prime luci imbarazzano edifici
Grigi e squadrati, i primi passeggeri
Acquistano fisionomie umane
I minuti scorrono
Sulle prime fermate.
Cinque, dieci, quindici, venticinque
La folla cresce, il tuo viaggio scorre
E tu sei qui, un bagaglio smarrito
Mentre la tua ansia corre.
Fuori è già giorno, ecco il tuo binario
Le ombre del tempo si dissipano a stento
Sei fuori dal limine, ancora in corsa
A farti largo tra storie di andate e ritorni altrui,
Prendi il tuo posto, posa la borsa
E buon inizio svolgimento.
Nebbia, bianca e fitta
Nasconde i tuoi primi passi,
I tuoi primi capitoli
Pagine bianche su fogli sparsi.
Ti ridesti a Firenze
Sei già in un altro spazio,
In un indefinito lasso di tempo
I passeggeri cambiano, tu resti
Sono solo le comparse del tuo film
Muto, e senza intermezzo.
Da Mestre a Santa Lucia si vola sul mare
L’arrivo migliore tra le storie di arrivi
Un salto sull’acqua a Venezia.
Attimi di smarrimento, eppure
Non è mai la prima volta
In un certo senso non lo è mai.
Scendi dal treno disinvolta
Perdi il biglietto, sbaglia molo,
Capisci dove sei davvero,
Qui ed ora, ci sono.
Capitolo 3
San Basilio, Zattere, San Giorgio
Una fila di pittori sul molo ritrae San Marco
Dal pizzo dell’isola,
Dall’ennesimo pizzo del mondo.
Attimi di silenzio
Prima dell’entrata in scena
I marinai tirano gli ormeggi
Mi incammino alla residenza
Nell’aria umida
Fine prima parte
(Fino al calar della sera).
“Nam het aan met ogen dicht
En nu ben ik slechts een stem zonder gezicht”.
(Dal brano di Froukje – Zonder Gezicht, “Senza Volto”).
