«Now I think of it, it is amazing I did not shed tears. I am, upon the whole, proud of my fortitude».
(Joseph Conrad, Heart of darkness)
Yogyakarta, 7 maggio 2020
L’ambasciata italiana mette un volo di rimpatrio l’8 maggio Bali-Milano (usufruibile anche da altri cittadini europei). Chi è a Giava (e in altre isole) non ha possibilità di raggiungerlo, dato che i voli locali sono sospesi.
Oggi arriva la notizia che hanno deciso di rimettere i voli locali… il 9 maggio.
Cosa è andato storto in questo paese?
Yogyakarta, 9 maggio 2020
All’alba di due mesi di quarantena ai tropici e 13.645 casi di Covid19 (sempre secondo fonti rigorosamente inattendibili, minimo sindacale di test finti e minuzioso occultamento dell’evidenza) ho deciso di riprendere il diario.
Lo avevo lasciato tanto non avrei saputo cosa raccontare eccetto l’alienante ipnotica routine delle mie giornate nel cuore di tenebra di una casetta tradizionale nel distretto rurale a sud di una cittadina centro-giavanese in piena pandemia.
La mia vita in questa casa tropicale/rifugio/campeggio/aiuto è diventata un’unica centrifuga di un’esistenza minimale e soggettiva, fatta di orari sballati, attività creative di ogni sorta e disguidi giornalieri, tra cui la sorta di zoo casalingo regalatomi dalla combo lockdown (sempre finto, tranquilli) e transizione dalla stagione monsonica alla stagione secca.
Ci ho fatto anche una canzone:
IN THE TROPICS
I live in a house in the tropics
I live in a house in the tropics
I have no shower, no water, no TV,
No sofa, no hoven, no bed no Wifi
In the tropics
I don’t even have drinkable water
I don’t even have a boiler and a heater
I have to boil water to drink it to wash it
To wash myself to wash my clothes, to wash everything
In the tropics
I have a grasshopper in the backyard
I have even more in the front-yard
I have a huge gecko, a mouse, a lizard
A toad, a wasp, a cockroach
In the tropics
I am living alone in the tropics
I am living alone with no TV, no drinkable water
No kitchen, no sofa, no Netflix, no bed
No bath tub, no blender, no aircon…
Several blackouts and floods
I am living in a fucking fire camp
Dato che non è che avessi molto altro da fare, ho girato e montato un video che ho deciso pubblicherò soltanto alla vigilia del mio ritorno in Italia, quando tutto ciò sarà finito, se mai lo sarà.