Pensa Poetico

Una domenica di gennaio
di luna piena e di Roma poetica.
Pensieri profetici,
e lotte al sistema.
Il lungotevere non è mai stato così a tema.

Comunque vada sarò felice
comunque vada arderà il fuoco
in me, perché in me c’è vita.
Non invidio chi è incapace di mostrare
la più minima increspatura emotiva.
Non invidio potere e gloria
Sono un’empatica recidiva.

Niente può essere peggiore
del realizzare di aver barattato
per anni, la propria libertà volitiva,
dell’aver preteso che fosse possibile
eliminare ogni via di uscita,
solo per mettersi in fila.

Nulla può essere messo in comparazione
Col ritrovato potere di autodeterminazione.

Non c’è nessuna lezione
Da apprendere, solo una maschera
Da appendere, a un chiodo
Ridurre le apparenze a un colabrodo,
Non ci sto più in questo gioco, di ruolo.

Far fallire un disegno
Far vacillare il sistema
Non perché tu non ne sia degno
Ma perché hai ignorato lo schema.
Che sia per noncuranza,
o spirito di trasgressione
hai deliberatamente ignorato ogni “istruzione”.

Un inciampo occasionale
un po’ maldestro
ti ha esonerato dal resto della gita.
Finita la partita, quando sarai desto
stufo del voler arrivare in alto
nella gara al più lesto
ti renderai conto di aver sciolto il capestro
(merito del tuo incontenibile estro).

È notevole, è da me
È l’epilogo perfetto.

Un vero colpo da maestro,
hai suonato l’ultima battuta
quella di arresto.

Ma, del resto
com’è bello
tornare a svegliarsi ogni mattina,
aprire la mail solo per diletto
Nessun un trauma emotivo in arrivo
e richiuderla di getto
chiedendosi:
“Oggi che faccio, parto o resto?”